La Procura generale ha chiesto una rimodulazione di pena per tre degli imputati finiti nel processo denominato Mauser.
Si tratta di Jessica Oppedisano, per la quale il pg ha chiesto la riduzione a 3 anni e sei mesi di reclusione; e Maria e Vincenzo Cacciola, per i quali ha invocato 5 anni e mezzo di carcere. Tutti e tre sono difesi dall’avvocato Mario Santambrogio. Per gli altri imputati, invece, è stata chiesta la conferma della sentenza di primo grado, emessa dalla Corte d’assise di Palmi presieduta dal giudice Silvia Capone.
Il processo Mauser si occupa delle vicende della testimone di giustizia Giuseppina Multari e della sua presunta riduzione in schiavitù da parte della famigerata famiglia Cacciola di Rosarno.
In primo grado sono state severe le pene inflitte(leggi l’articolo): Domenico Cacciola è stato condannato a 9 anni di carcere. L’imputato, scomparso ormai da anni e considerato morto dalla procura distrettuale insieme alla sua amante Francesca Bellocco, era stato l’unico a rimanere in ordinario, mentre tutti gli altri avevano chiesto di accedere al rito abbreviato dopo la nuova contestazione dell’aggravante della metodoligia mafiosa.
La Corte ha condannato Gregorio Cacciola, Vincenzo Cacciola, Maria Cacciola e Teresa D’Agostino a 6 anni di reclusione ciascuno, mentre ammonta a 4 anni la pena inflitta a Jessica Oppedisano.
Secondo l’inchiesta il clan le impedì per mesi di uscire da casa. Una limitazione della propria libertà aggravata da continue minacce e l’accusa di avere causato il suicidio del marito. Stando alle carte dell’inchiesta Giusy Multari non poteva più fare da madre alle sue tre figlie. Le piccole infatti, erano totalmente sotto il controllo delle cognate. La donna arrivò a tentare il suicidio, salvata da suo fratello che dopo qualche giorno scomparve nel nulla. Una storia terribile dalla quale la donna riuscì a uscire solo grazie all’aiuto dello Stato che la portò via da Rosarno.