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Varia 2016, il presidente del comitato traccia un bilancio

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Riceviamo e pubblichiamo

Ad una settimana dalla conclusione della Varia, a palazzo San Nicola alla presenza del sindaco, degli assessori, dei consiglieri comunali, del comitato Varia e di una larga rappresentanza di “mbuttaturi” rappresentati da Ferdinando Panucci, è stato stilato un primo parziale bilancio della festa della Varia del Giubileo 2016, con la partecipazione di Video Calabria. Il primo intervento è stato quello del sindaco Gianni Barone, che dopo aver ringraziato la Provincia per il contributo erogato ha voluto evidenziare la vicinanza e la sensibilità del Governatore della Calabria, Mario Oliverio anche per la sua disponibilità per il riconoscimento della festa della Varia come festa identitaria della Regione Calabria.

Un ringraziamento l’ha rivolto a tutte le forze dell’ordine presenti in grandissimo numero,  ed una particolare menzione  per la grande organizzazione messa in campo dal comandante della polizia locale Francesco Managò che ha permesso a tutti i graditi ospiti di godersi in assoluta tranquillità l’evento. Un ringraziamento affettuoso ai tantissimi sindaci della città metropolitana, con il sindaco Falcomatà in testa ed in particolare al sindaco di Sassari che ha elogiato la grande organizzazione e soprattutto ha evidenziato la grande fede popolare e le grandi emozioni che questa festa unica al mondo sa trasmettere anche ai non calabresi, tanto da volersi affiancare insieme ai “mbuttaturi” alle corde. Tanti gli ospiti illustri anche alle corde, come l’attore Peppino Mazzotta, mitico ispettore Fazio di Montalbano. Presenti anche assessori e dirigenti regionali.

È poi intervenuto il presidente del comitato Varia Pino Randazzo che ha voluto evidenziare la grande accoglienza che la città di Palmi ed i cittadini hanno offerto agli ospiti, sottolineata dalla coralità dei sindaci e dalle autorità presenti. Nel suo intervento Randazzo ha voluto rimarcare che questa imponente macchina organizzativa si fonda e si regge grazie a dei volontari, che a 360 gradi si mettono al servizio della festa e della città. Una organizzazione sanitaria perfetta, con la presenza per la prima volta dell’elicottero del 118, guidata dal dottor Rosario Ortuso, volontario come volontari sono stati i 30 sanitari che si sono occupati dell’incolumità dei protagonisti e dei cittadini, e le diverse centinaia di uomini della Protezione Civile, della Croce Rossa, dell’Anpana, giusto per citare le associazione più numerose. Volontari sono tutti quelli che hanno lavorato nel comitato e quelli che successivamente si sono aggiunti. Nell’organizzare la festa si è cercato di stabilire alcune regole che hanno rappresentato un codice deontologico da seguire durante il percorso di avvicinamento al giorno della scasata. Il presidente ha voluto sottolineare tre regole, a suo avviso importanti, che hanno caratterizzato il comitato del 2016.

1) La Varia non può essere utilizzata per fini commerciali se non per l’organizzazione della Festa. Si è voluto porre un freno alle sponsorizzazioni selvagge senza tracciabilità.

2) Nessuno può accampare diritti di primogenitura né tantomeno definirsi proprietario o esclusivista della Varia, che è festa di popolo, appartiene alla Città in primis e, grazie al riconoscimento dell’Unesco, a tutta l’umanità.

3) Il recupero dei valori della fede e della solidarietà che sono alla base della festa della Varia. Nell’anno del Giubileo, la Varia del 2016 non poteva non richiamarsi a quei valori tanto cari al Santo Padre. È stata realizzata una Lotteria della Varia dove tutto il ricavato, al netto delle spese, sarà devoluto in beneficienza.

È stata anche ricordata dal decano della Varia, Salvatore De Francia, la grande partecipazione popolare in occasione della Varia dei ragazzi, autentica fucina per le  future generazioni di “mbuttaturi”. Molto appassionato e soprattutto condiviso dai presenti l’intervento del rappresentante dei “mbuttaturi”, Ferdinando Panucci, che ha evidenziato il bellissimo percorso di fede, fatto da tutte le corporazioni, accompagnati da Don Silvio Misiti. Dopo avere evidenziato le tante iniziative fatte in favore dei più deboli, dei carcerati, ha raccontato con un misto di commozione e  orgoglio, del  ritiro spirituale al centro Ambesi.

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