“Grazie a tutti e in particolar modo, alla corporazione dei marinai che generosamente mi ha accolto tra le sue fila regalandomi un’esperienza che non dimenticherò mai”. Firmato Peppino marinaio.
Un mariano speciale e famoso, noto ai più con il nome di Fazio, il personaggio che interpreta nella serie tv di successo Il Commissario Montalbano. E’ Peppino Mazzotta, Rocco di Anime Nere, che quest’anno in occasione della Varia del Giubileo, ha vissuto in prima persona le emozioni di una festa unica, sfilando nella corporazione dei marinai della Varia e tirando alle corde il carro nella sua volata.
Mazzotta ha condiviso con gli ‘mbuttaturi e con i palmesi alle corde lo sforzo, la fatica e le paure dei momenti della “scasata”, il timore che qualcosa potesse non andare per il verso giusto, che una minima distrazione potesse far sbandare la struttura causando una strage, come successe a Messina.
Le emozioni che hanno accompagnato la giornata di domenica, il clima di festa e la bellezza unica della Varia, sono stati il regalo più bello che Palmi potesse fare a Mazzotta, che ha voluto ringraziare gli ‘mbuttaturi e la città pubblicamente, con un lungo post pubblicato su Facebook, dal quale traspare tutto il coinvolgimento dell’attore nel clima di festa.
Ha vissuto l’attesa prima della “scasata”, i timori del popolo, gli sforzi degli ‘mbuttaturi che nei tratti più duri sembravano voler mollare tutto ma che no, non lo hanno fatto grazie per l’amore verso quell’enorme carro, incitati dai cori della gente per strada, sui tetti e nei balconi.
Peppino Mazzotta ha tirato le cime come tutti i palmesi, come un palmese ed alla fine, chissà, magari si è anche emozionato. Come tutti i palmesi.
E la gioia di Peppino Mazzotta è tutta racchiusa in queste parole: “La battaglia è vinta. Il rito è compiuto. La gioia è immensa. Una gioia fatta di corpi, di braccia, di gambe, di mani, di mutuo soccorso, di fratellanza suggellata dal sudore copioso e dallo sforzo condiviso. Niente ragionamenti, filosofie, speculazioni razionali. Gioia allo stato puro. Appagamento dionisiaco. Non resta altro che girare l’animella e far scivolare il carro in discesa fino al centro della piazza dove può esplodere la festa”.