Restano avvolte nel mistero più totale le sorti della sanità nella Piana di Gioia Tauro. Nei giorni scorsi il primo cittadino di Polistena Michele Tripodi, annunciava fiero che l’ospedale della sua città è salvo, vincendo una battaglia in favore di un territorio – il più interno nell’area della Piana.
Purtroppo a Palmi e dintorni anziché gioire per aver ottenuto risultati soddisfacenti in campo sanitario, continuiamo a sperare nello sblocco delle procedure per la realizzazione del nuovo ospedale della Piana, sul quale è sceso un inspiegabile silenzio.
Il lungo percorso per giungere alla sua costruzione iniziò nel 2007, con la proclamazione dello stato di emergenza socio-sanitaria da parte dell’allora ministro della salute Livia Turco, con cui si dispose la realizzazione di quattro nuove strutture ospedaliere in tutta la Regione, una delle quali nel territorio pianigiano.
Seguirono anni di incontri e di trattative tra le parti interessate, vennero individuati dei terreni, di proprietà della Provincia di Reggio calabria ed in uso all’istituto superiore “Ferraris” di Palmi, venduti all’Azienda Sanitaria perché fossero utilizzati per la costruzione del nuovo nosocomio pianigiano.
Dopo diversi anni fu indetta una gara d’appalto, il lavoro fu assegnato ad un’impresa (colpita nei mesi scorsi da un’interdittiva antimafia, successivamente revocata), venne firmato il contratto a maggio di quest’anno e da allora più niente.
Per sentir parlare di ospedale nuovo abbiamo dovuto attendere il 18 agosto scorso: in un’intervista al Quotidiano del Sud il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio ha indicato il nosocomio pianigiano come una delle opere strategiche per la ripartenza economica calabrese, senza però specificare i tempi di avvio dei lavori.
Una nota stampa diffusa dall’associazione Partecipazione Popolare di Palmi, denuncia l’immobilismo più totale delle istituzioni, anche locali, ferme e mute dinanzi al tema della sanità.
“Apprendiamo da un articolo pubblicato ieri sul Quotidiano del Sud che tra le dieci grandi opere per far ripartire la Calabria, il Presidente Mario Oliverio cita anche l’Ospedale della Piana – recita la nota stampa –
Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Ma le istituzioni ci vogliono dire, una volta per tutte, come stanno realmente le cose? Perché dell’Ospedale della Piana non se ne è parlato a lungo, e soprattutto a che punto è l’iter di realizzazione?
L’11 dicembre 2007 è stata una data importante per la sanità in Calabria. Quel giorno, infatti, si inizia a parlare di una delle tante necessità di questa Regione, quella sanitaria. La Presidenza del Consiglio dei Ministri, infatti, con Decreto Presidenziale, «ravvisa l’ineludibile esigenza di provvedere mediante l’utilizzo di mezzi e di poteri straordinari per il superamento delle criticità in cui versa il territorio regionale, al fine di assicurare la realizzazione di tutti gli interventi necessari al potenziamento delle strutture ospedaliere del territorio e dichiara lo stato di emergenza economico-sanitaria nel territorio della Regione Calabria».
Undici anni fa, dunque, venivano mossi i primi passi per la realizzazione del nuovo ospedale della Piana di Gioia Tauro, da costruire in un’area del Comune di Palmi.
Da quella data ad oggi sono stati compiuti diversi passi in avanti, si è arrivati anche all’assegnazione definitiva dell’appalto ad una ditta siciliana, ma da diverso tempo ormai l’Ospedale sembra essere stato dimenticato dai nostri politici.
Non se ne parla più, non si sa se e quando verrà dato inizio ai lavori di realizzazione della struttura, e mentre avviene tutto questo, nella vicina Polistena il presidio ospedaliero “Santa Maria degli Ungheresi” viene potenziato, non si sa con quali soldi.
Vogliamo sapere se è ancora interesse della politica regionale realizzare il nuovo nosocomio, e se sì quali sono i tempi. La Piana di Gioia Tauro non può più attendere. Assistiamo quotidianamente a emergenze continue, a persone costrette a “viaggiare” anche fuori dalla Provincia per trovare un posto letto, a volte per un banale ricovero. E accade spesso che si muore proprio per mancanza di assistenza sanitaria.
Partecipazione Popolare ed i cittadini della Piana vogliono sapere di chi sono le responsabilità di questi ritardi inspiegabili, vogliono risposte certe sulla sanità e le vogliono adesso”.