HomeAltre NotizieAlessio: “Il mio alleato è il popolo”

Alessio: “Il mio alleato è il popolo”

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GIOIA TAURO – “Se le prossime elezioni andranno come speriamo stiamo per ereditare un cumulo di macerie. Ma gli scenari rimangono gli stessi del primo giorno di campagna elettorale. Ne eravamo consapevoli e siamo pronti ad affrontare ogni difficoltà per risollevare la città”.

Sono le parole di Aldo Alessio, candidato alla carica di sindaco di Gioia Tauro, in vista del ballottaggio del 14 giugno prossimo che lo vede concorrere insieme a Giuseppe Pedà.

Durante la conferenza stampa che si è tenuta stamattina alla sede elettorale del Pd, Alessio ha infatti sottolineato le proprie intenzioni fin dal momento dell’insediamento.

“Rimango con la mia idea di democrazia. – ha detto – Non vincere per vincere, ma con l’idea di cambiare la città insieme a chi mi ha sostenuto nel corso della campagna elettorale. Faremo un solo apparentamento, – ha aggiunto – ed è con i cittadini. Nessun accordo sottobanco che distrugge la democrazia partecipata e svuota l’opposizione”.

Diversi i punti toccati dal candidato, soddisfatto dei risultati finora ottenuti che ha parlato dell’intenzione di far approvare agli attuali Commissari del comune gioiese il consuntivo di bilancio prima ancora dell’insediamento della nuova amministrazione.

E poi ancora rete idrica, rifiuti, occupazione giovanile.

“Il problema spazzatura va risolto. – ha esordito – E’ chiaro che se non ci sono i soldi non ci saranno neanche quando arriveremo noi. Ma sarò il primo a prendere una scopa in mano e a chiedere l’aiuto dei cittadini.

Abbassando e ottimizzando il costo dei servizi potremo anche abbassare i tributi. Il comune e la Regione avranno un collegamento costante per sfruttare i finanziamenti che possano incrementare il lavoro. E cercheremo di non usufruire più della Sorical per l’erogazione dell’acqua, ma di riprendere i serbatoi esistenti attualmente in cattivo stato”.

Alessio ha infine esposto quali siano stati i finanziamenti della stessa campagna elettorale.

“Abbiamo rifiutato grosse somme. – ha detto – Gli unici finanziamenti sono stati di tre tipi: il primo dai candidati al consiglio comunale, 50 euro a testa. Il secondo con una sottoscrizione popolare di 400 persone; e il terzo grazie ad un quadro offerto da un artista gioiese, per un totale di 4mila e ottocento euro”.

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