REGGIO CALABRIA – Le persone arrestate questa mattina nell’ambito dell’operazione “Safe roads” dagli agenti del commisariato di Polizia di Gioia Tauro, diretto da Angelo Morabito e dalla squadra mobile di Reggio, diretta da Francesco Rattà sono: Diego Mammoliti (30 anni), Rocco Furuli (28) Rocco Gallo (41), Salvatore Scandinaro (30), Giovanni Serreti (33), Bruno D’Agostino (29), Francesco Amato (46), Antonino De Paola (31) e Michele Varone di 24 anni.
Gli inquirenti parlano di «serie impressionante di rapine messe in atto dalla banda». Nel periodo che va dalla fine del 2008 al 2012 gli arrestati sarebbero responsabili, a vario titolo, di almeno 30 rapine.
I colpi messi a segno
Tra le rapine messe a segno ci sono quattro uffici postali (Feroleto della Chiesa, Rizziconi, Laureana di Borrello e Polistena), una tabaccheria, un negozio di cellulari. La maggior parte delle azioni criminali si sono però concentrate sui Tir. Da qui il nome dell’operazione “Safe roads” (strade sicure).
Safe Roads: la dinamica delle rapine
I camionisti rapinati venivano bloccati dai rapinatori mentre percorrevano l’autostrada o alcune strade interne della Piana e costretti a raggiungere luoghi isolati dove i tir venivano scaricati mentre gli autisti erano costretti a stare fermi sotto la minaccia delle armi.
Rapina con inseguimento
Nell’aprile del 2012 la Polizia aveva arrestato uno dei componenti della banda (Scandinaro) dopo un inseguimento rocambolesco seguito a una rapina al distributore Ip di Polistena.
In quell’occasione tre uomini col volto coperto e armati di pistola si erano fatti consegnare tutto l’incasso della giornata (circa seimila euro) prima di scappare a bordo di una Renault Clio.
Il titolare del distributore aveva immediatamente dato l’allarme e una pattuglia della Polizia ha intercettato l’auto in fuga sulla Provinciale 49 in direzione di San Ferdinando.
I tre malviventi hanno forzato il posto di blocco e dato il via a un inseguimento durato pochi chilometri: all’altezza di un incrocio, nel comune di Candidoni, la macchina ha perso aderenza ed è andata a sbattere contro un muro. I tre uomini sono scappati a piedi nelle campagne circostanti ma i poliziotti hanno avvistato sul tetto di un capannone di lamiera, Salvatore Scandinaro, che a quel punto si è arreso senza opporre resistenza.
Le indagini
Le indagini che hanno portato all’operazione “safe roads” avrebbero permesso di individuare nei rosarnesi Diego Mammoliti (arrestato nell’aprile del 2012) e in Rocco Furuli i capi del gruppo criminale. Inoltre gli investigatori hanno individuato le basi logistiche utilizzate per la custodia delle armi e la latitanza di capi ed affiliati della banda.