HomeAltre Notizie"La Fenice coinvolta in mafia Capitale". Cento e Savastano attaccano ancora Bellofiore

“La Fenice coinvolta in mafia Capitale”. Cento e Savastano attaccano ancora Bellofiore

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GIOIA TAURO – A distanza di più di otto mesi dalla crisi che ha portato alla fine anticipata della amministrazione Bellofiore e a pochi mesi dalle prossime elezioni comunali, non accenna a placarsi la polemica tra Cento e Savastano ed i vecchi alleati. A riaccendere lo scontro ieri sono stati i due ex presidenti del consiglio comunale, inviando alla stampa una nota in cui si gettano gravi sospetti sulla scelta effettuata dal comune di noleggiare i mezzi per la raccolta differenziata dalla società la Fenice servizi ambientali.

“Tramite articoli di stampa mai smentiti – scrivono Cento e Savastano riferendosi probabilmente a un articolo pubblicato il 21 dicembre sul sito del corriere della Calabria – abbiamo appreso che dall’inchiesta della Procura romana sono emersi profili di gravi responsabilità in capo ai referenti di una ditta, La Fenice, promossa oltre ogni umana comprensione da quell’amministrazione che noi abbiamo fronteggiato. Anzi – proseguono i due ex amministratori – proprio il settore di impiego della società di Nicotera è stato al centro del nostro emendamento e risulta beffarda oggi l’accusa che per mesi Cittadinanza democratica ci ha rovesciato contro, ovvero di aver tentato di favorire interessi opachi con la nostra proposta di riforma del bilancio”.
Cento e Savastano proseguono elencando alcuni pagamenti: “Solo per fare un esempio – scrivono – , dal settembre 2013 ad oggi si riscontrano ben 14 determine di pagamento a favore di La Fenice per una somma complessiva di 123.865 euro, una cifra che sarebbe andata quindi ad oliare un meccanismo che secondo gli inquirenti è parecchio sospetto in tutta la nostra regione. Bellofiore con una mano accusava noi di chi sa quali interessi oscuri, solo perché proponevamo l’acquisto di mezzi con gare ad evidenza pubblica e non il noleggio, e con l’altra metteva l’amministrazione a disposizione di chi, secondo notizie di stampa non smentite, risulta indagato a piede libero per i suoi rapporti con i personaggi di mafia capitale ed è considerato braccio operativo della società La Fenice”.

Renato Bellofiore
Renato Bellofiore
Cento e Savastano spostano infine il tiro sulla vicenda relativa agli operai di Piana Ambiente: “il difeso affitto di camion e autocompattatori sbarrò la strada all’altra nostra proposta che consisteva nell’esternalizzazione della sola manodopera, assolvendo all’impegno assunto dal vicesindaco Rizzo con i sindacati per favorire il riutilizzo dei lavoratori ex Piana Ambiente. Purtroppo oggi l’amministrazione comunale di Gioia Tauro, per colpa di quelle scelte che noi osteggiammo attirandoci le strampalate accuse di Bellofiore e dei suoi, tiene in piedi il dispendioso noleggio dei mezzi de La Fenice, non è riuscita ad assicurare un futuro lavorativo agli addetti della società fallita”.

Dalle colonne del Quotidiano del sud e di Gazzetta del sud è arrivata la replica dell’ex primo cittadino: “Cento e Savastano – ha dichiarato Bellofiore – verranno denunciati per le loro calunnie e diffamazioni. Faccio solo notare quanto assurde siano le loro diffamazioni che incuranti coinvolgono anche il commissario Prefettizio, avendo anche lui bocciato l’emendamento proposto e proseguito in continuità fino ad oggi, per circa un anno, con le scelte dell’amministrazione Bellofiore anche e soprattutto nel settore della raccolta differenziata. Invito Cento e Savastano – ha detto ancora l’ex sindaco – se hanno elementi per denunciare reati di recarsi direttamente in Procura della Repubblica come farò io nei loro confronti per essere tutelato da diffamazioni e calunnie».

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