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«Il prefetto ha smascherato Cittadinanza democratica»

Riceviamo e pubblichiamo:
L’opportuna informazione fornita dal commissario Ruberto, a proposito del deficit di bilancio ereditato, consente di smascherare il tentativo di Cittadinanza Democratica di confondere le acque in vista della campagna elettorale.

Il prefetto, non solo ha spiegato a cosa è dovuta l’attuale crisi di liquidità dell’ente, ma con stile e senza scendere nelle provocazioni ha replicato punto su punto alla campagna mediatica artatamente messa in piedi dal movimento dell’ex sindaco. Ritrovo, nelle spiegazioni fornite dal commissario, diversi spunti da me proposti in precedenti prese di posizione pubbliche – uno su tutti quello relativo «all’attuale pressione debitoria che riguarda essenzialmente i contratti e le forniture del 2014» – ma non voglio assolutamente apparire come colui che si vanta per aver detto prima le cose. In politica, infatti, procedo con senso della misura e sempre al servizio della verità, valori che la campagna mediatica di Cittadinanza Democratica hanno completamente stravolto per interessi opachi, quali la delegittimazione dei funzionari nominati dal prefetto, il pagamento senza rispetto del bilancio a favore delle cooperative e infine il tentativo di accreditarsi agli occhi dei cittadini quale forza politica credibile ed efficiente.

La comunicazione di Ruberto spazza via ogni dubbio: non solo le casse lasciate da Bellofiore non erano floride, ma i suoi uomini hanno tentato in questi giorni di vendere fumo pubblicando cifre e dati senza neanche conoscerne la funzione nel documento finanziario. Propaganda, solo propaganda elettorale e falsa, che non vorremmo diventasse il tratto dominante di una campagna elettorale che, invece, secondo quanto giustamente consiglia il prefetto deve vedere tutti i soggetti politici impegnati a studiare «una situazione ormai consolidata negli anni con la quale dovrà necessariamente confrontarsi qualsiasi amministratore che succederà».

Cittadinanza Democratica, essendo a corto di argomenti, ha tentato di fare del populismo perfino sulle aliquote dei tributi che, vista la premessa di un bilancio sbagliato e pieno di voci vincolate, sono state tenute ad un livello elevato, precisa il commissario, solo per «rispettare i parametri di legge». Dunque, chi prometteva di poter abbattere le tasse lo faceva ben sapendo che ciò era contro legge e, pur di apparire come amico del popolo, finiva con l’ingannarlo ponendosi al di fuori delle regole.

Insomma, una bocciatura su tutti i fronti che, c’è da sperare, non trovi inutili controrepliche mediatiche che alimentino nuovamente la disinformazione. Ai partiti, ai leader e ai movimenti che si stanno affacciando in questi giorni mi sento di rivolgere un rispettoso appello: tutti insieme, al di là degli schieramenti, tuteliamo l’ente e alziamo barriere affinché il dibattito venga bonificato per il bene della città. I cittadini vogliono sapere che chi si propone a guidare il Comune lo fa avendo esatta contezza della situazione e, soprattutto, non avendo obiettivi personalistici e sete di vendetta, come Cittadinanza Democratica ha purtroppo dimostrato.
Servono assunzione di responsabilità e un impegno pubblico per mettere al bando qualsiasi mestatore.

GIOIA TAURO 18\12\2014

DOMENICO CENTO
(già presidente del Consiglio comunale di Gioia Tauro)

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