GIOIA TAURO – Gli agenti del commissariato di Polizia di Gioia Tauro, guidati da Stefano Dodaro, hanno ritrovato ieri nelle campagne di Rizziconi la carcassa dell’automobile utilizzata domenica mattina dai killer che hanno ucciso, in pieno centro a Gioia, Giuseppe Priolo.
L’automobile (una Fiat Punto rubata) è stata bruciata dopo l’agguato.
All’interno gli investigatori della Scientifica hanno trovato un fucile automatico calibro 12 e un revolver.
La tensione in città è alta. La decisione del questore Casabona di disporre per Priolo un funerale in forma privata all’alba per motivi di ordine pubblico, conferma la gravità della situazione e il timore che vi siano altri episodi cruenti.
Giuseppe Priolo era parente dei Piromalli e secondo gli investigatori era uno degli uomini della cosca di ndrangheta.
Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi proseguono a ritmo serrato per cercare di capire chi abbia aperto il fuoco contro il marmista gioiese e soprattutto le motivazioni che hanno portato all’esecuzione dell’ennesimo omicidio a Gioia Tauro.
Lucio Rodinò