CINQUEFRONDI – Due persone sono state arrestate, una ricercata e una denunciata con l’accusa di riciclaggio di auto rubate.
Le due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, sono state eseguite dai militari della Stazione dei carabinieri di Cinquefrondi, a seguito della conclusione di una indagine della Procura della Repubblica di Palmi, coordinata dal pm Antonio D’Amato.
Ai domiciliari, dunque, Domenico Fazzari, meccanico 40enne, residente a Melicucco e Salvatore D’Agostino, fruttivendolo 55enne, di Cinquefrondi.
I due, si sono resi responsabili in concorso, del reato di riciclaggio e ricettazione di autovetture rubate. Una terza persona, colpita dalla stessa ordinanza, risulta attualmente ricercata, mentre D.S., risulta indagato. L’uomo, di 50 anni, residente a Polistena, carrozziere e rivenditore di auto usate, teneva nel suo magazzino numerose parti di autovetture, tutte occultate sotto dei teloni per cui il 50enne non forniva ai carabinieri la documentazione idonea che ne attestasse la provenienza. Ecco perché il materiale è stato sequestrato e D.S. è stato denunciato per riciclaggio.
Le indagini sono partite lo scorso ottobre, quando i carabinieri della locale Stazione avevano trovato in un terreno diverse autovetture rubate sia in provincia di Reggio Calabria che di Vibo Valentia. Le auto in questione erano state manomesse per alterare le serie matricolari, così da nascondere la provenienza.
Dopo una serie di accertamenti, è stato possibile verificare che gli arrestati acquistavano autovetture incidentate e da rottamare, con modelli identici a quelle rubate.
Dalle macchine incidentate venivano quindi recuperate le targhe di circolazione e le targhette identificative dei mezzi che venivano sistemate sulle autovetture rubate. Ecco che l’auto rubata assumeva l’identità di quella incidentata e poteva essere venduta come usata.
Le indagini hanno dunque messo a nudo un sistema sofisticato di riciclaggio che interessava diversi centri calabresi. In più occasioni le auto rubate, specie se all’aeroporto di Lamezia Terme, venivano smontate e rimontate nella stessa giornata del furto.