
PALMI – Gli alunni del liceo “Nicola Pizi” di Palmi a lezione di legalità con Nicola Gratteri.
Nell’aula magna dell’istituto, il magistrato della Dda di Reggio Calabria, autore di diversi libri che parlano di ‘ndrangheta, ha tenuto un’interessante lezione, attirando l’attenzione degli studenti e dei docenti, che a lungo alla fine lo hanno applaudito e ringraziato per l’insegnamento.
Inizia con la spiegazione dell’organizzazione dei “locali di ‘ndrangheta”.
“Il locale di ‘ndrangheta è un luogo fisico in cui si riuniscono gli ‘ndranghetisti. – spiega Gratteri – Ne esiste almeno uno per paese della provincia di Reggio Calabria. I confini dei locali sono ben delineati da un fiume e nei pressi di questi fiumi si trovano generalmente dei silos. A capo del locale di ‘ndrangheta c’è il capo locale, che lavora con il contabile (o ministro delle finanze) e con il ministro della guerra”.
Il sostituto della Dda prosegue con la spiegazione del rito di affiliazione.
“L’affiliazione semplice avviene quasi sempre in carcere; ci sono tutti gli affiliati disposti a ferro di cavallo, con le braccia conserte tutti tranne il capo locale ed il piccione di giornata che attende l’affiliazione. – dice ancora Gratteri – Il picciotto di giornata giura la sua fedeltà alla ‘ndrangheta, accettando di uccidere anche i familiari in difesa di essa. A quel punto viene bruciata l’immagine di San Michele Arcangelo, sulla quale si fanno cadere delle gocce di sangue del nuovo affiliato. Il rito termina con due baci a tutti gli affiliati e tre al capo locale”.
Gratteri spiega poi gli interessi odierni della ‘ndrangheta: il controllo del traffico di droga, gli appalti, l’usura ed il riciclaggio, tutte attività che fruttano un capitale elevatissimo, che fa della ‘ndrangheta una delle “associazioni” più ricche al mondo.
Termina con un messaggio importante a tutti i ragazzi: “voi dovete e potete fare tanto per il vostro futuro, deve essere migliore del presente, di quello che la nostra generazione è riuscita a rovinare. E per far sì che tutto questo accada, dovete studiare, per voi stessi e non per arrivare a prendere una sufficienza a scuola. Lo studio, la cultura, sono i mezzi più potenti di cui voi disponete”.