PALMI – Nuovo annullamento da parte della Cassazione nell’ambito dell’operazione “Porto Franco”, nel corso della quale, il 21 ottobre 2014, erano state emesse 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere per il reato di associazione mafiosa, nonché spiccati 23 decreti di sequestro preventivo per diverse aziende operanti nel settore dei trasporti e dei carburanti.
Il provvedimento giunge all’esito di un complesso iter giudiziario iniziato nel 2014, con l’arresto di Nicola Filardo al quale veniva imputata la partecipazione ad associazione mafiosa in concorso con altre 12 persone.
In conseguenza dei chiarimenti forniti da Filardi nel corso dell’interrogatorio di garanzia, e dell’istanza difensiva presentata dal difensore, l’avvocato Davide Vigna, pochi giorni dopo lo stesso giudice per le indagini preliminari che ha emesso la misura, ha revocato la stessa per insussistenza dei requisiti di gravità indiziaria, con conseguente scarcerazione dell’indagato.
A ciò faceva seguito l’appello proposto dall’Ufficio di Procura, successivamente accolto dal tribunale del riesame di Reggio Calabria e sul quale gli avvocati Davide Vigna e Guido Contestabile proponevano ricorso per Cassazione, segnalando come gli elementi sui quali si basava la motivazione di accoglimento della richiesta del pubblico ministero erano del tutto insufficienti a delineare un quadro di evidenza della partecipazione del Filardo al reato associativo.
L’annullamento giunge ad esito della Camera di Consiglio tenutasi presso la Prima Sezione, nella quale venivano accolte le argomentazioni difensive (peraltro avallate dallo stesso Procuratore Generale, che sul punto insisteva per l’annullamento dell’ordinanza del Tribunale delle Libertà Reggino).
Il Filardo resta pertanto in libertà, in attesa di nuovo giudizio cautelare, rispondendo a piede libero nell’ambito del procedimento ordinario in trattazione presso il Tribunale Collegiale di Palmi.