«È fondamentale insegnare ai nostri bambini e alle nostre bambine come ci si relaziona con il prossimo, a non sminuire o prevaricare mai, a relazionarsi con gli altri senza attuare violenza fisica, verbale o psicologica, ricatti, provocazioni e atteggiamenti ostili. Porsi in modo gentile e in armonia non vuol dire essere remissivi o non reagire di fronte a dei torti». A scriverlo in una nota è Francesca Frachea, responsabile dipartimento equità sociale e disabilità provincia di Reggio Calabria FDI.
«L’educazione alla “non violenza” deve avvenire in modo congiunto tra casa e scuola. Fin dall’infanzia si possono creare occasioni di confronto per educare alla non violenza. Il lavoro di sensibilizzazione e prevenzione necessario per il contrasto alla violenza maschile sulle donne e l’educazione a relazioni non violente passa per la possibilità offerta alle nuove generazioni, di riflettere su se stessi e sul rapporto con gli altri.
Un altro aspetto fondamentale è poi quello di sviluppare la capacità di costruire relazioni basate sui principi di parità, equità, rispetto, inclusività, nel riconoscimento e valorizzazione delle differenze, così da promuovere una società in cui il libero sviluppo di ciascun individuo avvenga in accordo col perseguimento del bene collettivo. Dobbiamo ricordarci sempre che i bambini di oggi sono gli adulti di domani e saranno loro a dover gestire il mondo. Pertanto, il contesto scolastico deve predisporre occasioni educative che allenino i ragazzi al rispetto totale dell’amica, della compagna di classe, perché un domani quelle donne saranno sorelle o mogli, figlie, donne che fanno parte della loro vita».