Riceviamo e pubblichiamo:
Nello stesso giorno dello Sciopero Generale, che ha visto un grande adesione tra i lavoratori dell’hub di Gioia Tauro, non sono accettabili le parole del ministro Matteoli.
Ancora una volta l’esponente del governo dimostra di trattare con superficialità le vicende legate al futuro del Porto di Gioia Tauro , dei lavoratori, della vera economia che riesce a trainare la Calabria ( è in gioco il 50% del pil privato), e il resto del mezzogiorno oltre alle potenzialità che offre a tutto il sistema portuale.
Affermazioni gravi che rischiamo di diventare irresponsabili perché con gli attuali livelli di attività e dei volumi di traffico non è affatto pensabile che si possa aprire il confronto , tra l’altro come previsto per legge e mai richiesto alle OO.SS., sull’utilizzo di cassa integrazione o altri ammortizzatori.
Sulll’ipotesi di questo confronto ,Matteoli , farebbe a spiegare i motivi che, certamente, non stanno nelle ragioni evidenti e nell’esame degli attuali indicatori
Viene spontaneo chiedersi cosa conosce più di noi Matteoli o se,invece, si riferisce alla ormai certa “lasciata” di Maersk da Gioia Tauro; in questo caso vorremmo sapere cosa hanno fatto governo e regione per impedire che la compagnia sposti i sui traffici?in passato altri governi hanno spinto sulle società e costruito condizioni favorevoli per attrarre clienti .
Inoltre , il suo dire è riduttivo perché, è vero che non è consentito agli stati di intervenire sulla concorrenza, ma è altrettanto nota la piena disponibilità dell’Unione Europea che riconosce valenza europea al Porto . ci chiediamo in questa direzione cosa sia stato fatto?
La risposta sugli interventi del governo sono le “briciole “ contenute nel milleproroghe e il “nulla” per Gioia Tauro nel Piano Nazionale della Logistica
Noi ormai da tempo diciamo che servono interventi di sistema , strutturali , in grado di recuperare competitività stabilizzandola. Un esempio su tutti , Matteoli ne conosce bene l’utilità per il rilancio è l’autonomia finanziaria.
Purtroppo quello che , da tempo , avviene va in altra direzione e le dichiarazioni di Matteoli non possono rischiare di essere la fine di una sorte già annunciata , poco , a fronte del lavoro , vale la piccola soddisfazione di dire noi lo avevamo già detto.
Sono necessari , infatti, impegni concreti e risultati immediati a partire pure dal realizzare quanto previsto nell’APQ , in primis il gateway ferroviario; serve attrarre iniziative in grado di favorire insediamenti produttivi nell’area retro portuale
A tutt’oggi, invece, nulla di tutto questo, se è vero ciò che paventa Matteoli, ci sono stati solo inutili ed infruttuosi incontri romani ai quali non hanno voluto le parti sociali , forse, perché temevano che potesse emergere la vera mancanza di interesse del Governo per il Porto di Gioia Tauro e il Sud .
Un Organizzazione Sindacale seria , come la Cgil , che vuole rappresentare i lavoratori e contribuire a costruire un futuro certo per l’economia del mezzogiorno è stanca di assistere che nella scelte politiche di Scopellito tutto si esaurisca nei proclami , nelle conferenze e nei comunicati stampa mentre poi nei fatti l’esecutivo regionale accetta supino che gli investimenti vengano spostati in altre aree del paese e che il porto rischi , ormai, una grave crisi di non ritorno.
Sarebbe poi singolare sapere che cosa farà il neo sottosegretario Mesiti che sembra essere stato nominato per sostenere la missione del governo che quando pensa al sud pensa solo alla scellerata idea del ponte sullo stretto –
Nei prossimi giorni saremo impegnati a non lasciare nulla di intentato , per dare onore anche ai ragazzi che, chi non dimentica , sono stati protagonisti della lunga occupazione della gru 22 per scongiurare la cassa integrazione .Il nostro auspicio è poter condividere la lotta con le altre O.S. perché l’unità è sempre un valore aggiunto
Gioia Tauro 07 .05.2011
Sergio Genco
Segr.Gen Cgil Calabria
Antonino Calogero
Segr.Gen Cgil Piana di G.T