Riceviamo e Pubblichiamo:
Con altrettanto rammarico abbiamo registrato una totale assenza di risposte da parte di tutte le forze politiche di Rosarno che siano esse di maggioranza o di opposizione, ad eccezione del solo consigliere di maggioranza Antonio Ascone (Udc) che ha replicato prontamente all’infelice uscita del Presidente del Centro Studi Triveneto sulla Shoah. La comunità Rosarnese è stanca di assistere ad attacchi gratuiti che sanno più di passerelle mediatiche ,volti ad ottenere solamente visibilità e facili consensi.
Le parole del prof. Sorrenti ci indignano non poco, poiché tutti sappiamo quanto i paragoni storici siano sempre forzati e arbitrari e, soprattutto in questo caso, assolutamente avulsi dalla realtà. Non riusciamo davvero a capire per quale motivazione il prof. Sorrenti si sia spinto a fare queste ignobili affermazioni che vanno molto oltre i limiti del buon senso e del rispetto nei confronti sia della verità dei fatti, sia nei confronti della gran parte dei cittadini rosarnesi onesti che da 20 anni nel silenzio dei riflettori cercano di dare accoglienza non solo ai lavoratori africani, ma anche ai lavoratori dell’Est, senza contare la solidarietà che esiste nei confronti delle famiglie rosarnesi indigenti.
Questa è la nostra storia. Storia di emigrazione e immigrazione, di lavoro, di accoglienza, di orgoglio delle proprie radici, di volontà di riscatto economico, sociale, culturale, di rifiuto della subcultura della violenza e della sopraffazione da qualsiasi parte provenga. Questa è la nostra storia e noi non possiamo permettere a nessuno di volerla cancellare o falsare, criminalizzando tout court un’intera comunità. Questa è la nostra storia e noi non possiamo né vogliamo dimenticarla, perché chi perde la propria identità perde anche la speranza. C’è una Rosarno sana e positiva che vuole vivere e crescere attraverso la cultura, il dialogo, la legalità, l’impegno sociale. E che non ci sta ad essere etichettata come “mafiosa e razzista”.
Al prof. Sorrenti, sicuri della sua erudizione, raccomandiamo modestamente di ripassare il concetto di “ notte hegeliana” in cui “tutte le vacche sono nere”: non bisognerebbe mai cadere, per pigrizia, malafede o delirio di presunzione, nella tentazione di voler guardare la realtà come un magma indistinto e confuso. Il professore, lo storico, il cittadino dovrebbero essere testimoni di verità o quantomeno dovrebbero sforzarsi di capire le dinamiche sociali, economiche, storiche di un territorio.
Per questo ci permettiamo ancora di suggerire al prof. Sorrenti di guardare con altri occhi la nostra realtà e la più generale realtà dell’immigrazione stagionale nel Sud Italia: guardare per capire e non solo per giudicare in modo francamente inaccettabile. Siamo certi che un dialogo serio, diretto e aperto con il prof. Sorrenti sarà certamente utile a tutti, e pertanto lo invitiamo caldamente a venire a Rosarno per potersi confrontare con l’amministrazione comunale, le associazioni e i cittadini”.
Associazione socio-culturale “Nuovamente”